Chiedo scusa per non aver pubblicato il documento su questo blog ma avevo inviato alla mail di reagire pensando che potesse essere utile il documento da leggere e condividere all’incontro di Sabato 8 Giugno.
Di seguito il mio commento:
ALLARGARE LO SGUARDO…DALLA PARTE DI CHI CERCA LAVORO
In risposta al documento consegnatomi all’incontro di Martedi 4 Giugno;
sono molto contenta di leggere che ci si domanda e si possa ipotizzare se è il caso di allargare lo sguardo nell’organizzazione sociale basata su un’economia che tenga più conto delle esigenze di vita delle persone occupabili.
Gli aspetti della regolamentazione del lavoro sono molto complessi .
Rispondo come singola persona perchè penso che una piccola goccia condivisa con il gruppo possa far parte del mare di risposte.
Il documento evidenzia due aspetti che viaggiano parallelamente:
- Esigenze di vita delle persone occupa te/bili
- Esigenze lavorative da parte di categorie svantaggiate.
Le politiche del lavoro dovrebbero seriamente regolamentare l’occupabilità dando priorità alla salute e ad esigenze di vita delle persone, considerando le diversità dei singoli e contemplando anche variazioni di esigenze nel tempo; in questo senso ci dovrebbe essere grande flessibilità e sostegno anche economico dove c’è bisogno.
Grandi aziende ed enti statali possono permettersi di essere flessibili senza che venga lesa la produttività, ne sono convinta.
Tutto può essere proporzionato, anche con le tasse da pagare, questo riguarda soprattutto grandi aziende che producono “surplus”.
Salari dignitosi per le categorie più svantaggiate, non si può lavorare al di sotto di una soglia perchè è schiavismo, altrimenti dovrebbero calare i costi di base per il sostentamento alla persona.
Le categorie svantaggiate dovrebbero avere la possibilità di inserimento lavorativo creando bandi ad “hoc” , specialmente per chi attualmente riceve sostegno al reddito ed ha attivato politica attiva.
Il mondo del lavoro sta cambiando, si possono inventare nuovi lavori, nuove professioni e le istituzioni possono fare questo per innalzare l’economia.
Non disdegno la digitalizzazione, smart working e tutti i mezzi che possano facilitare il lavoro e la burocrazia, ma è semplicemente un mezzo e come tutti i mezzi bisogna farne buon uso.
In riferimento al progetto Next generationEU bisognerebbe dare il più possibile la precedenza di collocamento sul territorio per coadiuvare lo smart working.
C’è anche un aspetto nuovo che non viene menzionato che è IA e che è già politicamente in atto con una legge approvata dal parlamento Europeo, personalmente sono ancora impreparata per poter commentare ed avere una idea completa su questo argomento si potrebbe cercare di affrontarlo insieme.
Cari saluti
Sonia