Sempre di più la nostra quotidianità ci pone di fronte a nuove modalità relazionali.
Essere professionali, rendersi manifesti come tali, implica una conoscenza che va oltre il mero uso della tecnologia, che già di per sé può essere fonte di problemi, e che ci obbliga a rivedere e ricontestualizzare i nostri comportamenti, da quelli formali fino a quelli relazionali.
Oggigiorno non basta più saper replicare on line le azioni del “mondo reale”, sono una condition sine qua non: la nuova sfida è il saper adattare i comportamenti allo strumento senza confonderlo mai con la relazione umana.
Interessante nel contesto di integrare finalmente alcuni aspetti utili della tecnologia in uno stato permanente, e non solo più come “surrogati” in un momento di emergenza.
I colloqui online si sono sempre fatti in realtà, ma ora sono certamente più diffusi e hanno le loro specificità. Mi è capitato anni fa di farne uno nella sede di un’azienda collegato con la sede centrale a Londra (quindi con in più la difficoltà della lingua diversa, che per fortuna mastico e masticavo molto bene), ed è facile sia “rilassarsi” e prendere meno sul serio il contesto (un po’ come nei meeting online in cui la gente si presenta nei modi più vari), o al contrario sentirsi ingessati dalla mancanza di presenza fisica.
Sicuramente un aspetto su cui lavorare nella formazione!