L'Humus" della gentilezza

Ho trovato interessante questa riflessione sull’Humus della gentilezza. Penso che gentilezza sia una parola che rifletta il modo particolare di stare in ReAGire e delle sue relazioni con il territorio.

H di HUMUS

I comportamenti gentili nascono da un terreno fertile; in esso crescono, si sviluppano e si diffondono.

La fertilità dell’Humus è data dalla decomposizione di materie organiche che si trasformano in una terra dalle proprietà generative, a conferma dell’enunciato di Lavoisier, secondo il quale “ Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma ”.[1]

Due sono gli ordini di riflessione che ci suscita questa lettera dell’alfabeto.

Il primo è guidato da questa domanda: di che cosa è fatto questo Humus, capace di generare comportamenti “gentili”? In altre parole potremo dire: quali sono le condizioni, quali le caratteristiche che un contesto deve presentare per generare comportamenti gentili?

Il secondo è stimolato da questa altra domanda: quali sono le materie organiche da trasformare per ottenere un contesto fertile? E, similmente a sopra, potremo dire: cosa possiamo o dobbiamo riuscire a trasformare per ottenere contesti favorevoli e capaci di suscitare comportamenti gentili?

Ci sembra che non si tratti solo e semplicemente di uno sforzo individuale per riuscire a comportarsi in modo gentile. Si tratta anche di predisporre le condizioni favorevoli di contesto relazionale, organizzativo, ambientale, per coltivare modi gentili di trattarsi gli uni gli altri. Si richiede una precisa intenzione per imprimere alle scelte, che predispongono i contesti in cui ci muoviamo e viviamo, il carattere di fertilità.

Seguendo l’analogia, per così dire naturale , le materie che sono da trasformare sono gli ambienti, gli spazi, i quartieri, gli edifici delle aziende, dei servizi pubblici, delle scuole, delle case, dei cortili; sono gli atteggiamenti arrivisti, prepotenti, violenti, aggressivi, bugiardi, doppi … E la reazione chimica che può innestare il processo di cambiamento è la qualità delle scelte, le motivazioni orientate dalla visione di una vita restituita alla sua capacità di generare bellezza e meraviglia includendo in esse la fatica, il dolore e le fragilità, nelle loro diverse sfumature e tonalità di intensità emotiva.

Le condizioni, le caratteristiche che un contesto deve presentare per generare comportamenti gentili sono dunque costituiti dalla chiarezza, dalla limpidezza, dall’integrità delle idee, dei pensieri, delle parole dette; sono rappresentati dall’onestà, dalla maturità, dall’apertura mentale, dalla riconciliazione, dall’essere persone intere.

La costruzione delle condizioni e dei contesti che possono favorire e facilitare questi comportamenti, e ridurre quelli a loro contrari, così da riuscire a diffondere la cultura della gentilezza, diventa un impegno collettivo, della comunità umana, in quanto la capacità trasformativa le appartiene.

Paola Fusaro

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Molto interessante. Entra nel merito di un fenomeno “naturale” ed universale e la possibilità/necessità di agire personalmente e collettivamente.
La trasformazione è forse l’unica cosa stabile ed eterna! Non c’è un “prima del cambiamento”, e non ci sarà un “dopo il cambiamento”. La trasformazione è legge universale. Ma questa realtà eterna ed inevitabile nel suo fluire, non produce risultati altrettanto inevitabili: qui sta la responsabilità.